Ponte di Messina? Io mi accontento di quello in OFFICINA!!!
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Ponte di Messina? Io mi accontento di quello in OFFICINA!!!
Guardando qualche foto della mia officina da me inserita precedentemente a qualcuno sarà venuta la curiosità di sapere come in una comune casa di campagna si possa alimentare due ponti elevatori per auto.
La storia è lunga: in principio disponevo di un ponte a pedane tipico dei box moderni che trasforma il box singolo in box doppio. Un ottimo ponte , seminuovo che mi ha consentito di iniziare a fare qualche lavoretto senza rompermi la schiena stando sdraiato sotto le auto. Ma non era la soluzione ideale.
Messo in vendita il ponte a pedane mi sono messo alla ricerca di un ponte a due colonne tipico di officina meccanica ma con motore alimentato a 220v Monofasi. Quindi alimentabile con il normalissimo contatore elettrico di casa con massimo 3 Kilowatt di pontenza.
Una ricerca estenuante che ha portato risultati nulli.
Preso dallo sconforto ma deciso a trovare una soluzione mi sono messo alla ricerca di un dispositivo che potesse alimentare un comune motore trifase con corrente monofase: la parola chiave della ricerca è stata INVERTER!
La parola INVERTER mi ha aperto un mondo pieno di possibilità fino ad allora sconosciute... Prendete un normalissimo contatore di casa, quello che abbiamo tutti e che ci salassa con la bolletta. Poi un inverter dal peso di due kg, e a valle dell'inverter collegate qualsiasi cosa trifase vi passi per la testa: idropulitrici industriali, compressori industriali, ponti sollevatori, torni, frese e quant'altro fino ad oggi proibito a chi non dispone della corrente industriale a 380v trifase.
Quindi un semplice scatolotto zeppo di elettronica consente di trasformare la 220V monofase domestica in 220V trifase.
C'è solo una controindicazione: tutti i motori trifasi collegabili a questo inverter devono poter essere alimentati a 220v trifase oltre che a 380v. Quindi vanno collegati nella configurazione a "TRIANGOLO" con tensione ai capi di ciascun singolo avvolgimento di 220v. Ogni motore dispone di tre avvolgimenti alimentati ciascuno da una fase dell'inverter.
L'inverter ha una potenza massima di 2,2Kilowatt (2200Watt) trifasi, ed ha un assorbimento sul mofosase di 2,3kw. Logicamente l'assorbimento è proporzionale alla potenza del motore alimentato.
Sostanzialmente arrivate in garage con i due fili più la terra che portano corrente dal contatore e li collegate all'inverter. Dall'inverter uscite con tre fili più terra che vi daranno una corrente trifase utile ad alimentare un ponte sollevatore e tante altri aggeggi trifasi.
L'inverter è in grado fare una variazione della corrente domestica andando a creare uno sfasamento elettrico di 120 gradi tra ciascuna delle tre fasi in uscita, simulando di fatto la presenza di tensione trifase come quella industriale. In più l'aggeggio è programmabile tramite dei codici del menù interno che consente di avere degli avviamenti progressivi che non sarebbero possibili con la 380v pura. Un esempio: il mio ponte a due colonne assorbe 2,2kw che sono la massima potenza sopportabile dall'inverter. Per evitare il blocco del circuito di potenza, l'inverter provvede a ridurre la frequenza di alimentazione 50Hertz a circa 35 aumentandola progressivamente fino a riportarla a 50 quando il motre è avviato.
Dato che la frequenza è proporzionale a tensione e corrente, se la tensione è costante (220v) e si riduce la frequenza, per conseguenza si abbatte la corrente. Il motore avrà un avviamento progressivo accelerando fino ad arrivare a regime massimo.
L'inverter è comunque sovraccaricabile fino al 50% per qualche secondo per far fronte ai picchi di assorbimento che producono i motori in avviamento.
L'oggetto in questione ha un costo decisamente contenuto in proporzione al servizio che rende all'appassionato: tra i 250 e 300 euro.
E' prodotto da un industria italiana, la Bonfiglioli Vectron e la sua sigla completa è SYNTHESIS SYN10 S 220 09 AF. Mi raccomando alla sigla perchè ne esistono diversi modelli e non tutti trifasi.
Io l'ho inserito in un normalissimo quadro elettrico a parete, va mantenuto in luogo fresco e non umido e deve evere delle feritoie di ventilazione per permettere il raffreddamento del circuito di potenza che è dotato di ventoline per la circolazione forzata. Il suo ingombro è di circa 30X20cm. Ci deve essere un buon collegamento di terra.
Per quanto riguarda invece i ponti sollevatori con questo sistema le cose cambiano nettamente: trovare dei ponti usati alimentabili a 220v trifase è estremamente semplice, specialmente se si acquista qualcosa di un po' più datato. Il ponte a due colonne l'ho pagato 700 euro, e quello a quattro colonne 600. Con la vendita del mio ponte a pedane mi sono ripagato i due ponti acquistati! Logicamente un ponte usato va smontato e revisionato, controllato in ogni sua parte e dotato di regolari sicurezze elettriche. Nel caso del ponte a due colonne che è idraulico con motore e pompa che spingono olio nell'unico cilindro che alza i due bracci, ho rifatto l'apparecchiatura elettrica dotandola di tutti gli accorgimenti per la sicurezza.
Nel ponte a quattro colonne con sollevamento a funi e motoriduttore non è stato necessario fare nulla perchè è già dotato di un sistema di blocco sia in salita che in discesa e toglie automaticamente l'alimentazione (con dispositivo meccanico) non appena le pedane raggiungono la massima altezza o giungono a terra.
A seguire le foto!
Ciao. JO
Il primo ponte pedane, 2 auto in un box. L'eccessiva larghezza delle pedane non permetteva di lavorare comodi al di sotto delle vetture. Come primo ponte è stato molto utile, era infatti dotato di pompa idraulica a 220v e mi ha consentito di iniziare a lavorare. Dalla sua vendita ho finanziato l'acquisto dei due ponti successivi, il 4 colonne ed il 2 colonne, logicamente usati e da revisionare..... e con qualche pezzo mancante! (roba di poco conto acquistata in una ferramenta specializzata..)
Ecco il ponte a pedane
Fiat 125 Moretti
Varietà di veicoli sollevati dai ponti: con l'inverter NON si riduce la potenza dei motori, quindi le caratteristiche di sollevamento rimangono identiche a quelle con alimentazione a 380v 3F.
Porsche 911
Fiat 1100T e Fiat 1300
Fiat 1100T
Fiat 130 (se il ponte alza una 130 potete metterci sopra qualunque auto!)
L'inverter Bonfiglioli
L'inverter Bonfiglioli
La storia è lunga: in principio disponevo di un ponte a pedane tipico dei box moderni che trasforma il box singolo in box doppio. Un ottimo ponte , seminuovo che mi ha consentito di iniziare a fare qualche lavoretto senza rompermi la schiena stando sdraiato sotto le auto. Ma non era la soluzione ideale.
Messo in vendita il ponte a pedane mi sono messo alla ricerca di un ponte a due colonne tipico di officina meccanica ma con motore alimentato a 220v Monofasi. Quindi alimentabile con il normalissimo contatore elettrico di casa con massimo 3 Kilowatt di pontenza.
Una ricerca estenuante che ha portato risultati nulli.
Preso dallo sconforto ma deciso a trovare una soluzione mi sono messo alla ricerca di un dispositivo che potesse alimentare un comune motore trifase con corrente monofase: la parola chiave della ricerca è stata INVERTER!
La parola INVERTER mi ha aperto un mondo pieno di possibilità fino ad allora sconosciute... Prendete un normalissimo contatore di casa, quello che abbiamo tutti e che ci salassa con la bolletta. Poi un inverter dal peso di due kg, e a valle dell'inverter collegate qualsiasi cosa trifase vi passi per la testa: idropulitrici industriali, compressori industriali, ponti sollevatori, torni, frese e quant'altro fino ad oggi proibito a chi non dispone della corrente industriale a 380v trifase.
Quindi un semplice scatolotto zeppo di elettronica consente di trasformare la 220V monofase domestica in 220V trifase.
C'è solo una controindicazione: tutti i motori trifasi collegabili a questo inverter devono poter essere alimentati a 220v trifase oltre che a 380v. Quindi vanno collegati nella configurazione a "TRIANGOLO" con tensione ai capi di ciascun singolo avvolgimento di 220v. Ogni motore dispone di tre avvolgimenti alimentati ciascuno da una fase dell'inverter.
L'inverter ha una potenza massima di 2,2Kilowatt (2200Watt) trifasi, ed ha un assorbimento sul mofosase di 2,3kw. Logicamente l'assorbimento è proporzionale alla potenza del motore alimentato.
Sostanzialmente arrivate in garage con i due fili più la terra che portano corrente dal contatore e li collegate all'inverter. Dall'inverter uscite con tre fili più terra che vi daranno una corrente trifase utile ad alimentare un ponte sollevatore e tante altri aggeggi trifasi.
L'inverter è in grado fare una variazione della corrente domestica andando a creare uno sfasamento elettrico di 120 gradi tra ciascuna delle tre fasi in uscita, simulando di fatto la presenza di tensione trifase come quella industriale. In più l'aggeggio è programmabile tramite dei codici del menù interno che consente di avere degli avviamenti progressivi che non sarebbero possibili con la 380v pura. Un esempio: il mio ponte a due colonne assorbe 2,2kw che sono la massima potenza sopportabile dall'inverter. Per evitare il blocco del circuito di potenza, l'inverter provvede a ridurre la frequenza di alimentazione 50Hertz a circa 35 aumentandola progressivamente fino a riportarla a 50 quando il motre è avviato.
Dato che la frequenza è proporzionale a tensione e corrente, se la tensione è costante (220v) e si riduce la frequenza, per conseguenza si abbatte la corrente. Il motore avrà un avviamento progressivo accelerando fino ad arrivare a regime massimo.
L'inverter è comunque sovraccaricabile fino al 50% per qualche secondo per far fronte ai picchi di assorbimento che producono i motori in avviamento.
L'oggetto in questione ha un costo decisamente contenuto in proporzione al servizio che rende all'appassionato: tra i 250 e 300 euro.
E' prodotto da un industria italiana, la Bonfiglioli Vectron e la sua sigla completa è SYNTHESIS SYN10 S 220 09 AF. Mi raccomando alla sigla perchè ne esistono diversi modelli e non tutti trifasi.
Io l'ho inserito in un normalissimo quadro elettrico a parete, va mantenuto in luogo fresco e non umido e deve evere delle feritoie di ventilazione per permettere il raffreddamento del circuito di potenza che è dotato di ventoline per la circolazione forzata. Il suo ingombro è di circa 30X20cm. Ci deve essere un buon collegamento di terra.
Per quanto riguarda invece i ponti sollevatori con questo sistema le cose cambiano nettamente: trovare dei ponti usati alimentabili a 220v trifase è estremamente semplice, specialmente se si acquista qualcosa di un po' più datato. Il ponte a due colonne l'ho pagato 700 euro, e quello a quattro colonne 600. Con la vendita del mio ponte a pedane mi sono ripagato i due ponti acquistati! Logicamente un ponte usato va smontato e revisionato, controllato in ogni sua parte e dotato di regolari sicurezze elettriche. Nel caso del ponte a due colonne che è idraulico con motore e pompa che spingono olio nell'unico cilindro che alza i due bracci, ho rifatto l'apparecchiatura elettrica dotandola di tutti gli accorgimenti per la sicurezza.
Nel ponte a quattro colonne con sollevamento a funi e motoriduttore non è stato necessario fare nulla perchè è già dotato di un sistema di blocco sia in salita che in discesa e toglie automaticamente l'alimentazione (con dispositivo meccanico) non appena le pedane raggiungono la massima altezza o giungono a terra.
A seguire le foto!
Ciao. JO
Il primo ponte pedane, 2 auto in un box. L'eccessiva larghezza delle pedane non permetteva di lavorare comodi al di sotto delle vetture. Come primo ponte è stato molto utile, era infatti dotato di pompa idraulica a 220v e mi ha consentito di iniziare a lavorare. Dalla sua vendita ho finanziato l'acquisto dei due ponti successivi, il 4 colonne ed il 2 colonne, logicamente usati e da revisionare..... e con qualche pezzo mancante! (roba di poco conto acquistata in una ferramenta specializzata..)
Ecco il ponte a pedane
Fiat 125 Moretti
Varietà di veicoli sollevati dai ponti: con l'inverter NON si riduce la potenza dei motori, quindi le caratteristiche di sollevamento rimangono identiche a quelle con alimentazione a 380v 3F.
Porsche 911
Fiat 1100T e Fiat 1300
Fiat 1100T
Fiat 130 (se il ponte alza una 130 potete metterci sopra qualunque auto!)
L'inverter Bonfiglioli
L'inverter Bonfiglioli
Re: Ponte di Messina? Io mi accontento di quello in OFFICINA!!!
Bella Mossa!!
io mi accontento del paranco a mano.....in fase di istallazione..
e del compressore da frigo per verniciare i modelli..
io mi accontento del paranco a mano.....in fase di istallazione..
e del compressore da frigo per verniciare i modelli..
smolensk- Messaggi : 556
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